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L’accompagnamento della classe con violino e violoncello
Da svariati anni utilizzo l’accompagnamento musicale con pianoforte in occa-
sioni di esami e stage: ho notato che alcuni allievi spesso facevano fatica a di-
scriminare la parte dell’accompagnamento da quella del canto, dato che il tim-
bro è sempre lo stesso. Ho notato invece che lavorando col quartetto d’archi gli
studenti dimostravano più senso del ritmo, della musicalità e dell’espressività.
Ecco perché ho pensato: “E se portassimo il violino e il violoncello in aula?”
Da qui è nata la decisione di fare un periodo di sperimentazione nella scuola
che dirigo.
Per alcuni mesi abbiamo proposto lezioni ai ragazzi solo con violino, poi con
violino e violoncello, con violoncello classico e violoncello barocco. Praticamen-
te, è come se avessimo sostituito la mano destra e sinistra del pianista, il violino
infatti suona in chiave di SOL, e il violoncello in chiave di FA. C’è stato un mo-
mento in cui mi sono detta “forse questo sistema è troppo laborioso”, ma dopo
la prima lezione accompagnata da violino, vedendo il risultato praticamente im-
mediato, mi sono convinta di essere sulla strada giusta e mi sono ricordata del
grande Maestro Cecchetti che insegnava suonando il violino. Il primo problema
che mi sono posta è stato quello delle partiture.
Questi musicisti sono bravissimi, ma non sanno quale musica suonare per un
plié o un tendus, un rond de jambe à terre, anzi loro non sanno neanche cos’è,
a differenza dei pianisti specializzati nell’accompagnamento della lezione di